Un tempo, nelle case l'acqua veniva conservata in grossi orci panciuti di terracotta dalla bocca dove si immergeva l'inconfondibile mestolo di rame per attingere con parsimonia e non sprecare il liquido prezioso.
Nel luglio 1866 in tutta la Puglia il vento favonio proveniente dall'Africa raggiunse i 45 gradi.
La Puglia inizialmente era dissetata da un rudimentale acquedotto che da Gravina a Massafra, da Laterza a Mottola, faceva arrivare l'acqua.
L'acquaiolo era colui che, letteralmente, vendeva l'acqua per strada, tanto che alcuni pozzi erano gestiti solo dagli acquaioli "ambulanti".
L'ingegnere Camillo Rosalba, funzionario del Genio Civile, è considerato il vero ispiratore dell'Acquedotto Pugliese nella sua struttura di base.
Come aumentare la disponibilità di acqua? È possibile trasportarla dai luoghi in cui si trova abbondante, a quelli in cui è scarsa proprio come fa Acquedotto Pugliese.
La chiamano oro blu. Ricercata, preziosa, contesa: l'acqua fonte di vita, ma spesso anche di guerre fra popoli per lo sfruttamento di quella che ormai è una risorsa in estinzione.
Orazio, il grande poeta latino, conosceva bene il problema della mancanza d'acqua e così descriveva chi non apprezzava il valore dell'acqua.