#guardiamoalfuturo. Un claim puntuale che non lascia spazio a fraintendimenti: promuovere la cultura della sostenibilità e il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Un claim che racconta il festival della sostenibilità da un lato e dall'altro invita prima a chiudere gli occhi per immaginare un mondo migliore, poi ad aprirli: non possiamo far finta di non vedere tutto ciò che va cambiato attorno a noi. Immaginare il cambiamento non basta, è necessario agire, per realizzare un futuro migliore.
Il Festival, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) fin dal 2016 è l’occasione per condividere l’impegno verso la sostenibilità e farlo crescere, attraverso un programma che mobilita istituzioni, imprese, organizzazioni della società civile e singole persone. Accelerare la transizione energetica, attuando da subito politiche per stimolare l’innovazione e gli investimenti, permetterebbe all’Italia di costruire un futuro di sviluppo sostenibile, con effetti positivi sistemici sull’ambiente, la società e l’economia: aumenterebbero infatti l’occupazione e il PIL (+2,2% nel 2050) e si ridurrebbe significativamente il debito pubblico. Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze. L’inazione porterebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3 C° e il PIL crollerebbe del 30%.
È quanto emerge dal “Rapporto di Primavera” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) in occasione del Festival che si è tenuto in tutt'Italia a maggio. “Le oltre mille iniziative che animano il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 dimostrano che l’interesse verso i temi della sostenibilità è sempre più radicato e trasversale in ogni ambito della vita del Paese, nel pubblico e nel privato – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Accanto alla società civile, alle istituzioni educative e culturali e alle amministrazioni pubbliche centrali e locali, il Festival coinvolge in maniera sempre più profonda anche le aziende, protagoniste fondamentali della transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Secondo l’Onu, solo nel 12% dei casi siamo sulla buona strada per raggiungere i Target dei 17 Obiettivi di sviluppo Sostenibile. Più della metà, invece, nonostante qualche progresso, sono “moderatamente o gravemente fuori strada” e circa il 30% non ha fatto registrare alcun avanzamento o si trova oggi in una condizione peggiore di quella del 2015. Di questo passo, nel 2030 vivranno ancora in povertà estrema oltre mezzo miliardo di persone, oltre 80 milioni di bambine e bambini non andranno a scuola e 300 milioni non saranno in grado di leggere e scrivere. Le emissioni di gas climalteranti continueranno a crescere e i danni da cambiamenti climatici, che stanno accelerando rispetto alle valutazioni di pochi anni fa, saranno sempre più elevati in tutte le parti del mondo. La proiezione al 2030 stima che circa 660 milioni di persone saranno ancora senza elettricità e quasi due miliardi faranno ancora affidamento su combustibili fossili e altre pratiche inquinanti. Infine, potrebbero volerci almeno 25 anni per fermare la deforestazione, mentre almeno un milione di specie, su otto milioni oggi conosciute, rischia l’estinzione. Un festival che ha riguardato anche la Puglia.
In particolare a Crispiano, comune capofila della rete della sostenibilità. Nel corso delle quattro giornate, sono stati affrontati numerosi temi di grande attualità, tra cui salute e cura con interventi di esperti come la ginecologa “influencer” Monica Calcagni; parità di genere e alimentazione, con ospiti di rilievo come la giornalista Giulia Innocenzi; sostenibilità ambientale, con la partecipazione di Paolo Fanciulli, pescatore toscano impegnato nella lotta contro la pesca a strascico, e di Giovanna Moscogiuri, endocrinologa e ricercatrice universitaria; sostenibilità energetica, con focus sulla sinergia tra istituzioni e terzo settore e sulla situazione in Puglia per la Puglia 2030; cambiamenti climatici, con l’intervento di Valerio Rossi Albertini, fisico della CNR e noto divulgatore scientifico. Il Festival della Sostenibilità di Crispiano è stato un’importante occasione per riflettere sui grandi temi del nostro tempo e per prendere coscienza della necessità di agire per costruire un futuro più sostenibile. Un’esperienza che ha lasciato il segno e che ha dato il via a un percorso di cambiamento positivo per la comunità di Crispiano e per l’intero territorio. Di sostenibilità si è parlato anche alla Lum di Casamassima grazie a Hackathon2030 un evento in cui studenti, impegnati in diversi settori disciplinari, si incontrano per sviluppare un’idea imprenditoriale come soluzione a un problema: qui possono nascere idee, collaborazioni e team che diverranno il primo nucleo di una futura Startup!
Hackathon2030 è una competizione, ma non nel senso tradizionale del termine: si tratta di un evento progettato per essere inclusivo e accogliente, che permette di lavorare a fianco di vari professionisti con competenze nuove e diverse tra loro. In Hackathon2030 si possono imparare cose nuove, conoscere persone nuove e divertirsi mentre lo si fa. Lo scopo è creare opportunità usando strade non convenzionali. In alcuni casi si può incoraggiare l’innovazione in uno specifico settore tecnologico – o addirittura in un specifico servizio. Nove sono stati i Team partecipanti, con 57 iscritti, tra studenti di economia, ingegneria gestionale ed ingegneria informatica. Quattro sono stati i team che si sono classificati e sono stati premiati: Sale Drop; 1.7 Cup; Drhope; Rain Flow.