Acquedotto Pugliese agli European Ocean Days 2024 di Bruxelles. Laforgia: “Contribuiamo agli obiettivi con la buona depurazione”. Emiliano: “Coste d’eccellenza ed economia circolare, condividiamo il nostro modello di sviluppo sostenibile con i partner europei e mediterranei”
Bruxelles, 7 marzo 2024 – Proteggere e ripristinare la salute degli ecosistemi marini e di acqua dolce. È l’obiettivo degli European Ocean Days di Bruxelles, che vedono la Puglia in prima linea con la sottoscrizione della carta della missione UE Restore our Ocean and Waters da parte di Acquedotto Pugliese (AQP). Confronti e collaborazioni con Paesi europei e del Mediterraneo. Esempi concreti da condividere con i partner internazionali della missione, come le buone pratiche di depurazione portati da AQP nella capitale belga, cuore delle istituzioni comunitarie.
“Contribuiamo agli obiettivi della missione con la buona depurazione – sottolinea il presidente di AQP, Domenico Laforgia – un elemento chiave per la tutela degli ecosistemi. Il nostro caso è di particolare interesse per l’Europa poiché gestiamo un sistema idrico straordinariamente esteso, complesso e interconnesso e garantiamo al contempo un livello di depurazione elevato nei 20mila chilometri quadrati di territorio gestito. La maggior parte dei 185 impianti depurativi di AQP restituisce acqua all’ambiente con gli standard qualitativi più stringenti previsti dalla normativa. Inoltre siamo tra i primi in Italia ad aver varato i Piani di gestione per il riutilizzo delle acque richiesti dalla nuova normativa europea. Tutto questo è frutto di investimenti costanti, ben al di sopra della media italiana, e si traduce in un servizio migliore e in tutela dell’ambiente”.
Le competenze maturate da Acquedotto Pugliese sono state messe a rete con gli altri partner della missione, “confermando – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che la Puglia è un modello che suscita interesse per la capacità di innovazione e per la forte spinta verso l’economia circolare. Siamo una regione – ha aggiunto Emiliano - che ha saputo cambiare il suo destino creando un sistema idrico integrato innovativo. Un’opera ingegneristica enorme che si integra perfettamente con l’ambiente, garantendoci anche grazie alla depurazione il mare più pulito d’Italia. In un’epoca di cambiamento climatico, in cui anche altri territori stanno vivendo le nostre storiche difficoltà, siamo felici di condividere un modello efficiente ed efficace per coniugare servizi di qualità e rispetto dell’ambiente”.
Cuore dell’iniziativa europea sono stati gli incontri di matchmaking svolti fra i partner della missione: gestori di servizi pubblici e istituzioni, aziende private e no profit. “Grande apprezzamento per l’impegno di Acquedotto Pugliese e tanti nuovi contatti. Siamo tutti uniti dalla consapevolezza - ha spiegato da Bruxelles la direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa – che grazie alla rete e alle competenze di tutti potremo contribuire a ridurre l’inquinamento del mare e a rendere il pianeta più sano. Abbiamo avuto confronti proficui con partner provenienti da diversi Paesi europei e del Mediterraneo, lavoreremo per tradurli in progetti di collaborazione”. La direttrice generale di AQP ha avuto anche un confronto con alcuni europarlamentari impegnati sui temi della missione. Nell’incontro è stato ribadito che “l’acqua deve diventare sempre più il centro delle politiche europee”.
Gli esempi virtuosi portati dalla Puglia a Bruxelles sono tanti. Dalla riserva marina di Torre Guaceto, premiata proprio durante gli European Ocean Days con l’MPA Awards e tutelata anche grazie alla condotta sottomarina realizzata nel depuratore di Carovigno, che non rilascia più acqua nel Canale Reale, al fitodepuratore di Melendugno di AQP, un’oasi artificiale di 8 ettari, fra le più grandi d’Italia. “Impianti di fitodepurazione e trincee drenanti – sottolinea l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio – sono un tassello fondamentale per la salute del nostro territorio. La depurazione negli ultimi anni si è consolidata come un’occasione per il ripristino di zone umide, sempre più minacciate, e per il riuso delle acque per scopi irrigui. Ad oggi gli impianti di AQP che danno acqua all’agricoltura, preservando dunque la falda da un prelievo eccessivo, sono già 6 per una capacità totale di 1,3 milioni di metri cubi nel solo 2023. E nei prossimi anni ne avremo altri. Abbiamo maturato un’esperienza importante che è giusto condividere con altri Paesi”.
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Intervista video Francesca Portincasa
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