Vesti i panni del pescatore. Prova a recuperare, in due minuti, il maggior numero possibile di mine vaganti agganciandole con una canna, mentre quattro compagni cercano di impedirtelo soffiando a più non posso.
Il gioco
Giocatori: cinque giocatori e un conduttore.
Occorrente: dieci grossi tappi di sughero (quelli da damigiana, tanto per capirci), altrettanti chiodi a L, un grosso mastello pieno d’acqua, una sedia, un lungo bastone, un cordino e un anello.
Preparazione: come prima cosa si costruiscono le mine, piantando i chiodi a L sopra i grossi tappi di sughero. Queste mine vengono posate nel mastello e galleggiano sull’acqua. Si prepara ora, usando il materiale rimasto, una rudimentale canna da pesca con l’anello al posto dell’amo. Quattro giocatori si dispongono intorno al mastello, a circa mezzo metro di distanza, e tra due di loro viene posata una sedia. Il quinto giocatore sale in piedi sulla sedia con la canna da pesca in mano e il gioco può avere inizio.
Regole: il pescatore deve cercare di recuperare, in due minuti, il maggior numero possibile di mine vaganti agganciandole con la propria canna, mentre i suoi quattro compagni (i quattro venti) cercano di impedirglielo soffiando a più non posso. Facendo così agitano l’acqua e le mine si spostano in continuazione. Trascorsi due minuti, le mine catturate vengono contate e rimesse nel mastello. Il gioco riprende con uno dei quattro venti al posto del pescatore e viceversa, e prosegue finché tutti non abbiano impugnato la canna da pesca.
Vince: chi aggancia il maggior numero di mine nei due minuti a sua disposizione.