L'impegno di Acquedotto Pugliese in difesa dell'acqua, del mare e della terra. Un articolo sulla rivista "L'Acquedotto"
La Giornata Internazionale della Madre Terra ricorre il 22 aprile di ogni anno, il giorno dopo la fondazione di Roma (753 a.C.).
E’ un richiamo fortissimo per tutti, “per rinnovare il nostro impegno ad amare la nostra casa comune e prenderci cura di essa e dei membri più deboli della nostra famiglia”.
Fu voluta dall'ONU 50 anni fa, per creare con responsabilità condivisa, armonia ed equilibrio sul globo terrestre per gli uomini e le future generazioni, per i loro bisogni economici e sociali e per la difesa dell'ambiente.
La terra dobbiamo imparare a rispettarla. Purtroppo non viene fatto. Dobbiamo considerarla come a noi data in prestito e da consegnare, restituire alle generazioni future possibilmente migliorata e non sfruttata, calpestata, a volte distrutta.
La Giornata, allora, diventa un simbolo e un invito per tutti ad avere un forte impegno ambientale per comprendere la Terra e i fragili equilibri che oggi la caratterizzano, per crescere nella cura che le dobbiamo. Noi l’abbiamo “inquinata e depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita”.
Questa cinquantesima edizione, cade all'interno di una pandemia planetaria che ci ha segnati profondamente. L’intero pianeta è stato “messo a riposo”, messo a nudo nella sua fragilità. Deve farci riflettere su quanto abbiamo promesso e non mantenuto durante questo mezzo secolo. Può essere un punto di svolta nei comportamenti delle aziende e degli abitanti della terra. Ad essi è affidata, come afferma Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si’ (LS), “la Terra Forte impegno e fragili equilibri cura della casa comune”, del nostro pianeta, spesso violentato e gestito con fare predatorio e sciatteria, per terra, nei mari, nell'aria.
In questa Giornata, ci piace ricordare il forte impegno di Acquedotto Pugliese, con le sue scelte, in difesa dell’acqua, dei mari, della Terra. AQP è per definizione un’azienda sostenibile, cioè opera pensando molto di più che al suo valore meramente economico. “La terra non può essere curata se non l’amiamo e la rispettiamo”.
AQP, lo diciamo con un pizzico di orgoglio, è un modello d’impresa nuovo, inserito in un ecosistema che non cerca di massimizzare il profitto, ma che privilegia la tutela, la cura e la gestione di un “bene comune” in “equilibrio” con gli aspetti, sociali, ambientali ed economici.
La Commissione delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo definisce lo sviluppo sostenibile come quello che «soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri». Il nostro presente è anche nel futuro.
Infatti, Acquedotto Pugliese ha una grande attenzione per l’acqua, all'approvvigionamento idrico e all'adduzione primaria, cioè ai suoi prelievi dalle sorgenti, dagli invasi, dai pozzi, al modo di raccoglierla nei bacini, al suo trasferimento lungo una rete considerata una delle più grandi d’Europa, lunga 20.000 km, ai controlli continui che ne garantiscono la potabilità, per consegnarla sempre di qualità a casa dei clienti e laddove ci sono attività produttive. Una cura tutta particolare viene riservata agli impianti, per non disperderla. Ha potenziato la scelta di ottimizzare le reti per ridurre prelievi impropri, sprechi, perdite, data la particolare vetustà di alcuni tratti. AQP è consapevole dell’importanza di questo bene, del suo crescente fabbisogno e del dovere di custodirlo e distribuirlo in modo strettamente indispensabile.
Inoltre, ci piace ricordare che i depuratori, parte integranti del ciclo integrato delle acque, sono amici dell’ambiente. Nei 184 impianti pugliesi, le acque utilizzate nelle nostre abitazioni subiscono un processo biologico che consente di rilasciarle nell'ambiente in modo che siano chiare e inodore, soprattutto riutilizzabili anche per fini agricoli.
La depurazione è una fase fondamentale di quel ciclo, un’attività indispensabile per il benessere del territorio e la tutela dei nostri mari. Dai fanghi che ne derivano, si ricava un composto di qualità che è utilizzabile come fertilizzante da restituire alla terra. Una società dedicata, ASECO, ne cura ogni aspetto.
Una Giornata mondiale serve soprattutto a fare verifiche dei nostri comportamenti, delle nostre modalità d’uso, della parte che ognuno di noi è disposto a fare per difendere il Creato: “Ciascuno di noi può dare il proprio piccolo contributo. Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente” (LS, 212).
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