Tra Ostuni e Fasano si estende il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere, un’area protetta di oltre 1.100 ettari che custodisce un paesaggio straordinario fatto di ulivi secolari, spiagge selvagge, zone umide e masserie storiche. Un lembo di Puglia in cui il tempo sembra scorrere più lentamente, dove la natura racconta storie di biodiversità e resistenza.
Il Parco non è solo uno scrigno di bellezza, ma anche un laboratorio di sostenibilità e innovazione. Qui si sperimentano pratiche agricole resilienti, si recuperano tradizioni legate alla terra e si sviluppano progetti di educazione ambientale e valorizzazione del territorio. Dalla tutela degli ecosistemi fragili alle iniziative contro gli effetti dei cambiamenti climatici, il Parco diventa un esempio virtuoso di dialogo tra ambiente, agricoltura e comunità locali.
Nei suoi itinerari è possibile partecipare a laboratori di trasformazione agroalimentare, percorrere in bicicletta i sentieri che collegano la costa alle colline, o lasciarsi guidare alla scoperta di cripte rupestri, frantoi ipogei e forni comunitari. Ogni esperienza diventa occasione di incontro e di apprendimento, costruendo un legame profondo tra persone e natura.
Il futuro delle Dune Costiere si fonda anche sulla capacità di aprirsi al linguaggio dell’arte contemporanea. Alla Biennale di Venezia, il Parco ha presentato l’opera Pianura Liquida di Jasmine Pignatelli, un progetto che trasforma i muretti a secco in segni ritmici simili a un messaggio in codice Morse: un gesto simbolico che racconta la fluidità del paesaggio mediterraneo, fatto di connessioni tra mare e terra, culture e identità.