Le acque del depuratore di Casamassima habitat perfetto. Un articolo su "L'Acquedotto"
“Era così bello in campagna, era estate! La cicogna passeggiava sulle sue slanciate zampe rosa… Intorno ai campi e ai prati c’erano grandi boschi, e in mezzo ai boschi si trovavano laghi profondi; era proprio bello in campagna!”.
Il laghetto della fiaba Il brutto anatroccolo di Andersen alle porte di Casamassima: lo specchio d’acqua dell’impianto di depurazione, un luogo silenzioso e perfettamente integrato nel paesaggio, dove allegre famigliole di anatre selvatiche hanno deposto le uova e trascorrono le giornate a starnazzare e nuotare indisturbate. A vigilare sul benessere dei germani reali, i tecnici di Acquedotto Pugliese.
“È stata una bellissima sorpresa. Una meraviglia! Abbiamo viste nuotare tranquillamente le UN LAGHETTO DA FIABA PER I GERMANI REALI anatre sulle acque della trincea drenante. Alcune si tuffavano dal muretto di cinta, alto tre metri. Uno spettacolo!”. Così Vito Labate, responsabile della conduzione e della manutenzione del depuratore di Casamassima, ma anche di quelli di Bari Ovest, sede di un attivo cantiere, Bari Est e Giovinazzo. Una lunga esperienza professionale acquisita in 33 anni di servizio. “Ce li siamo subito adottati. Ho provveduto a comprare del mangime adatto, che le anatre hanno particolarmente gradito. Quando apriamo l’impianto, facendo rumore con la catena del cancello, le anatre è come se ci salutassero; ci aspettano per il cibo. Questi germani reali covano fino a due, tre volte l’anno. A volte nel nido si trovano fino a 15 uova”, spiega Labate. “L’anatra femmina non abbandona mai il nido. Ora sono in cova altri quattro nidi. La prima schiusa ci ha fatto soffrire: i sei anatroccoli erano tutti morti. Ne abbiamo trovati tre nel laghetto e tre nel nido. Forse lo sbalzo termico della gelata notturna? E’ bello vedere come le anatre hanno familiarizzato con noi. Non hanno nulla da temere”, prosegue. È stata una notizia molto gradita dalla stampa, soprattutto dalle televisioni, che hanno ripreso le cinque famigliole dei germani reali, indisturbate, a passeggiare sull’acqua all’interno del depuratore.
“I laghetti artificiali, denominati trincee drenanti, raccolgono fino a 3.000 litri di acque depurate al giorno, che lentamente possono tornare nel sottosuolo, Ora sono divenuti l’habitat ideale per questi germani reali, che hanno nidificato a ridosso dei muretti di contenimento. Non abbiamo bisogno di andare a trovarli, si fanno ben sentire!”, Vito Labate è raggiante.
“Questo è il nuovo depuratore a servizio dell’abitato di Casamassima. È dotato delle migliori tecnologie. Ma soprattutto è rispettoso dell’ambiente e del territorio: parola di germani reali, potremmo dire! Amanti della migrazione, questi uccelli si fermano solo laddove l’ambiente risponde alle loro esigenze”, spiega.
E che si tratti davvero dell’ambiente giusto lo testimoniano un avanzato apparato di sicurezza e un articolato sistema di trincee drenanti, per il rilascio delle acque di qualità. Il depuratore è in grado di funzionare regolarmente anche nel caso di un afflusso eccezionale d’acqua, come nel caso di precipitazioni abbondanti, grazie ad un sistema di accumulo che ne consente il rilascio graduale nelle stazioni di trattamento.
Il nuovo depuratore ha posto fine ad una criticità ambientale. A differenza del vecchio impianto, inadeguato e sottodimensionato rispetto alle esigenze del territorio, vanta numerose e rilevanti novità tecnologiche. Con un investimento complessivo di 3,7 milioni di euro, assicura processi preliminari e di equalizzazione delle acque ed è dotato di vasche nitro e denitro, di sedimentazione, di filtrazione e disinfezione con metodologia a raggi UV e cloro.
Con un ulteriore investimento di circa 1,5 milioni di euro, l’impianto sarà dotato di nuove trincee e le sue acque potranno essere destinate all’agricoltura. L’intervento sarà finanziato dalla Regione Puglia.
Il depuratore di Casamassima, come gli altri impianti gestiti da Acquedotto Pugliese, è di tipo biologico. La depurazione pertanto avviene in maniera naturale. Per il suo funzionamento è, infatti, indispensabile l’attività di microrganismi unicellulari, definiti anche batteri “buoni” che hanno il compito di pulire le acque.
Le acque depurate dai “batteri buoni” diventano l’habitat ideale degli anatroccoli a sottolineare quanto sa stretto il rapporto tra depurazione e salvaguardia dell’ambiente. Tutto, ovviamente, sotto l’attenta supervisione dei tecnici di AQP.