L’acqua, simbolo di vita, di rinascita, di guarigione, di prodigio. La scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento è ricchissima di riferimenti simbologici legati all’acqua: dal mare d’Egitto al battesimo di Gesù, dal miracolo delle Nozze di Cana al messaggio consegnato alla Samaritana, nel quale Cristo stesso dice «Chi beve dell'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,14).
Anche quella della Madonna del Pozzo di Capurso è una straordinaria storia di fede che ha nell’acqua il suo centro. I dettagli della vicenda, datata 1705, ci immergono in una dimensione metaforica – quella del pozzo – che spinge l’uomo a “scendere” nella sua intimità del cuore, per ritrovare l’acqua di vita nuova: Don Domenico Tanzella, sacerdote di Capurso, è in gravi condizioni di salute, senza molte speranze di vita. Gli appare in sogno la Vergine, raccomandandogli di bere l’acqua del pozzo “S. Maria” in terra di Capurso, lungo la strada che congiunge il comune pugliese a Noicattaro.
Bevuta l’acqua, Tanzella guarisce da ogni male. Il 30 agosto 1705, si reca al pozzo “S. Maria”, insieme al fratello Lorenzo e ad altre due persone. Nello scendere lungo i gradini verso il fondo del pozzo, le loro candele cadono in acqua, ma misteriosamente continuano ad ardere. Scoprono, lungo la discesa, un affresco della Madonna sulla parete, che misteriosamente si stacca dal muro, danza galleggiando sull’acqua, prima di consegnarsi tra le braccia di Don Domenico Tanzella, che la conduce nella sagrestia di una chiesa che stava costruendo in un suo podere, prima della costruzione dell’attuale tempio sacro della Reale Basilica della Madonna del Pozzo.
“La Madonna del Pozzo è Capurso”, dice con orgoglio Michele Laricchia, Sindaco di questo comune di 15000 anime che è parte della Città Metropolitana di Bari, “ma che rivendica con orgoglio la sua identità e la sua appartenenza nella devozione popolare alla Madonna del Pozzo”.
“La Reale Basilica – afferma Padre Filippo D’Alessandro, Rettore della Madonna del Santuario – è uno dei luoghi mariani più importanti del Sud Italia. Ogni giorno arrivano qui fedeli da ogni dove, per rinnovare questo legame forte con la Madonna del Pozzo. La sala degli “ex voto”, espressione della gratitudine popolare verso la Vergine, è solo un esempio di quanto questo legame sia davvero espressione della comunione spirituale vissuta con questo Santuario, che, come detto, non è circoscritta all’area del comune di Capurso, ma si estende alle altre regioni e all’estero”.
“In America, in Canada, in Australia – conferma il sindaco – abbiamo comunità di capursesi che perpetrano il culto della Madonna del Pozzo, di generazione in generazione, perché questo rappresenta davvero l’anello di congiunzione con la patria natìa. Sentire il calore, l’entusiasmo e la fede sincera di queste comunità sparse nel mondo è per noi un motivo di orgoglio. Il nostro impegno è quello di tenere ben saldi e vivi i principi di identità che animano questo legame, perché possano essere ben “sentiti” anche dalle nuove generazioni che hanno avuto i natali in altri continenti, ma che coltivano comunque lo spirito di appartenenza con la comunità di origine delle loro famiglie”.
“Anche durante i mesi più duri del lockdown – ci confida il Rettore – abbiamo fatto in modo che la Basilica restasse sempre aperta. Nonostante i divieti, c’è stato una costante presenza di fedeli che avvertivano il bisogno di affidare le proprie preghiere e le proprie speranze ai piedi del quadro della Madonna del Pozzo, collocato sopra l’altare maggiore. E’ un bisogno naturale, spontaneo, sincero quello che spinge il popolo ad affidarsi alla Madonna del Pozzo. Un legame straordinariamente intenso, che trova nel gesto semplice del “bere l’acqua” il suo elemento simbolico più efficace”.
Ancora oggi, infatti, è possibile bere l’acqua del “pozzo di Santa Maria”, collocato a circa 300 metri dalla Reale Basilica. Qui è stata realizzata una cappella, dal cui interno si accede al pozzo, tramite una comoda scalinata. Una targa ricorda il punto preciso dove era collocata l’immagine della Vergine, prima che si staccasse dalla parete. E poi ci sono le fontane, “un tempo alimentate da acqua piovana – ricorda padre Filippo D’Alessandro – e oggi dalle condutture dell’Acquedotto Pugliese. Restano comunque numerose le segnalazioni che ci giungono e che ci informano di eventi prodigiosi. Perché il “prodigio” non è nella qualità dell’acqua, ma nella fede che accompagna la preghiera”.
La festa solenne della Madonna del Pozzo si celebra a Capurso l’ultima domenica di agosto. “Io dico sempre che l’ultima domenica di agosto – racconta con orgoglio il Sindaco Laricchia – è “il giorno dei giorni”, il nostro splendido “capodanno”. L’enorme piazzale antistante la Reale Basilica diviene davvero il “centro del mondo” per noi capursesi, vicini e lontani. Speriamo solo che in questo 2022 si possa tornare a celebrare la festa in tutta la sua solennità e magnificenza. E’ una grande emozione vedere questa comunità che si ritrova, che respira un senso di identità e appartenenza che non conosce tempo e distanze, che ci fa sentire devoti e riconoscenti verso la nostra Patrona. Perché – ripete ancora il sindaco Laricchia – Capurso e i capursesi sono una cosa sola con la Madonna del Pozzo”.
Oltre la straordinarietà di quel giorno, il Santuario rappresenta un riferimento prezioso per il sostegno quotidiano alle necessità della comunità.
“La nostra Caritas – confida il Rettore – è impegnata ogni giorno per dare sostegno alle sempre più numerose famiglie che stanno pagando un prezzo altissimo per la pandemia. E poi abbiamo uno “sguardo del cuore” che si spinge lontano, giacchè sosteniamo progetti di sviluppo in Africa curati da fratelli francescani. In ultimo, non per importanza, stiamo portando avanti il recupero della Sala “Frate Sole”, alle spalle del santuario, chiusa da molti anni e che oggi è in restauro, perché possa tornare ad essere un riferimento prezioso per le attività sociali e culturali della nostra comunità”.