Nel cuore del Palazzo dell’Acqua, una sala diventa luogo di memoria viva. Qui celebriamo Francesco Martino, ginnasta barese e collega acquedottista, esempio di disciplina, coraggio e dedizione. Un tributo che unisce la sua impresa sportiva alla sua storia professionale in Acquedotto Pugliese.
Parigi 1924, oro individuale agli anelli e oro nel concorso a squadre: in un’Italia che rinasce dalla guerra, Martino lascia il segno con una presenza costante e coraggiosa nella disciplina sportiva, attraverso una vita di riscatto e servizio.
Rientrato alle gare dopo la Grande Guerra, nonostante gli infortuni, infatti, conquista la convocazione azzurra e trascina i compagni nel trionfo olimpico. Un talento che Bari non ha dimenticato — lo ricordano una via e il Palamartino — e che lo sport italiano riconosce come pietra miliare della propria tradizione.
Per Acquedotto Pugliese, Martino è anche un collega: nel 1924 entra all’allora Ente Autonomo come meccanico motorista, nel 1925 passa all’ufficio economato, nel 1945 è meccanico scelto cantoniere e nel 1952 custode principale, in servizio fino al 1960. Una carriera silenziosa e operosa, parallela alla gloria sportiva, che incarna lo stesso spirito di dedizione che ogni giorno guida il nostro lavoro.
Per questo, martedì 18 novembre 2025, al primo piano del Palazzo dell’Acqua, inauguriamo la sala dedicata allo storico atleta: uno spazio di memoria e ispirazione, con la riproduzione delle due medaglie, una targa commemorativa, fotografie e materiali d’archivio.
Il nostro modo di dire grazie a un campione, e a un acquedottista, che ha reso più grande la nostra comunità.

