Sostenibilità e innovazione: sono le due parole chiave al centro della 27edizione di Ecomondo, la fiera internazionale green di Rimini. Negli ultimi 5 anni il 78,4% delle imprese ha investito in innovazione per la sostenibilità (indagine Ecomondo- Unioncamere condotta su un campione di imprese dell'ecosistema della manifestazione). A confermarlo anche i dati nazionali presentati in occasione della 13a edizione degli Stati Generali della Green Economy: riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 6%; Italia all'avanguardia nell'economia circolare (3,6 euro di Pil per ogni chilo di risorsa consumata); oltre il 44% la produzione di elettricità da fonte rinnovabile sulla generazione totale; produzione biologica nazionale in crescita; ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e l'obiettivo di una mobilità sostenibile. Ad inaugurare la fiera il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratinche che definisce Ecomondo “un osservatorio privilegiato sull'economia nazionale. Qui c'è l'Italia vincente della transizione ecologica, rivolta alla decarbonizzazione, all'efficienza, all'uso ragionato delle risorse naturali, all'innovazione”. A Ecomondo, il sistema Puglia ha presentato una collaborazione e visione sinergica che riunisce Regione Puglia, Ager, Asec, AQP e Pugliapromozione con una visione di futuro sostenibile radicata nella storia del territorio. Una sinergia che trae forza dalle profonde radici pugliesi e da una tradizione di resilienza e gestione consapevole delle risorse, dimostrando come, attraverso una gestione integrata delle acque e dei rifiuti, sia possibile generare benefici concreti per il territorio e le comunità. La qualità delle acque, la tutela ambientale e il supporto al turismo verde sono così espressioni di una Puglia che valorizza il proprio passato mentre guarda alle sfide del domani. Il sistema Puglia si propone come un modello replicabile e innovativo, che dal cuore della tradizione pugliese si apre al Mediterraneo, trovando un equilibrio tra memoria storica e innovazione sostenibile. Di qui l'idea del concept che ha connotato lo stand: “A – L’origine del futuro”.

A come Acqua, l’elemento su cui tutto si fonda: un bene comune e pubblico che richiede tutela, conoscenza e una gestione sempre più coordinata, efficiente e sostenibile; adattiva nel governare il cambiamento climatico. Cambiamenti climatici al centro del “Water for the Mediterranean: quale Agenda per i prossimi anni”: entro il 2050 i Paesi del Mediterraneo allargato dovranno fare sempre più i conti con una prospettiva comune: più domanda di acqua e meno risorse idriche a disposizione a causa del cambiamento climatico. Siccità alternate a eventi estremi che mandano in tilt sistemi progettati per un altro contesto. Un impoverimento idrico che può e deve essere affrontato con maggiore cooperazione su temi come i consumi, l’efficientamento, l’interconnessione, il riuso e le fonti alternative. Di qui la sfida dell'integrazione, lanciata da Regione Puglia, Acquedotto Pugliese (AQP) e The European House – Ambrosetti. Il paper in questione, con il quale si scatta la prima fotografia unitaria dell’area, mette in luce criticità, ma soprattutto best practice da mettere a sistema a beneficio di tutti. In particolare di Paesi come l’Italia la cui economia è fortemente condizionata dalla disponibilità idrica: il Bel Paese è primo nell’area per valore aggiunto attivato dalla filiera dell’acqua.

Il report raccoglie numeri chiave, competenze strategiche e infrastrutture rilevanti nel Mediterraneo allargato, un’area da 1,3 miliardi di abitanti e 12,5 trilioni di dollari di Pil, che si estende dall’Atlantico al Golfo Persico e include 45 Paesi (di cui 22 con affaccio diretto sul mar Mediterraneo) e zone collegate, tutte densamente popolate e ricche di biodiversità, ma oggi accomunate dagli impatti del cambiamento climatico. Una filiera cruciale e tuttavia ancora troppo poco centrale nell’agenda politica. In questo scenario la Puglia rappresenta un hub strategico, per la posizione geografica e come modello per la gestione dell’acqua in situazioni estreme: mancanza di fonti primarie e scarse precipitazioni. Queste sfide sono state storicamente affrontate con un’infrastruttura unica, eccezionalmente complessa e interconnessa, e proseguono oggi con un imponente piano di investimenti mirati alla tutela dell’acqua, all’economia circolare, alla transizione energetica e alla digitalizzazione. “La straordinaria interconnessione del sistema idrico pugliese – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – rende la Puglia un osservatorio particolarmente efficace. Tra l’altro gli importanti investimenti di AQP, che con 127 euro pro capite superano sia la media italiana di 70 euro sia quella europea di 82, vanno sempre più nella direzione tracciata dall’Agenda per il Mediterraneo e pongono la regione come hub qualificato e strategico per lo scambio di competenze”. Alla presentazione del paper ha partecipato anche il commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua: “Noi – ha commentato – diciamo sempre che ci sono Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come la Spagna e Israele, che possono essere d’esempio. Ma anche in Italia abbiamo delle eccellenze, come ad esempio il sistema Acque del Sud o come Acquedotto Pugliese, che sta dimostrando a tutto il Mediterraneo come si può gestire l’acqua, come si può risparmiare la risorsa e quali sono tutti gli effetti positivi sul Pil che questo comporta. Gli studi comunitari ci dicono che nei prossimi anni il cambiamento climatico comporterà una perdita di Pil per tutta l’Europa. Tutti i Paesi che si infrastruttureranno per combattere la crisi idrica saranno quelli che avranno meno perdita di Pil. Ci sono ovviamente tante criticità in Italia e laddove c’è il sistema idrico integrato che funziona, riusciamo a combatterle”. Acquedotto Pugliese è da tempo impegnato nel know-how transfer e nella cooperazione sia con l’attività della AQP Water Academy International sia come componente dell’Institut Méditerranée de l'Eau (IME) e del World Water Council, di cui è l’unico rappresentante italiano. L’azienda ha inoltre aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. “L’interconnessione, non solo infrastrutturale ma anche delle competenze, è la nostra cifra ed è per noi una priorità. – ha sottolineato il presidente di AQP, Domenico Laforgia – Questo ci consente, anche in una congiuntura di crisi idrica come quella che stiamo vivendo, di sviluppare una resilienza impraticabile per chi opera su scala più piccola. È importante che tutti accelerino sulla strada di una maggiore integrazione”.

A Ecomondo spazio anche alle città resilienti: AQP ha assegnato il “Water for life AQP Award” (riconoscimento internazionale dedicato alla sostenibilità giunto alla terza edizione) alla città di Copenaghen. Da un punto di vista della gestione dell’acqua, la capitale danese si presenta come un case study per le pratiche di raccolta dell’acqua piovana – anche in condizioni di precipitazioni estreme – e il suo successivo utilizzo per scopi civili, ad esempio l'irrigazione, lo scarico dei servizi igienici e la pulizia delle strade. Le attività hanno incluso la costruzione di infrastrutture verdi, quali tunnel sotterranei di accumulo, così come lo sviluppo e riprogettazione di parchi e aree naturali adatti per poter fungere da bacini idrici. Questi interventi sono stati combinati con la progettazione e uso dei tetti verdi dove la vegetazione ha il compito di assorbire l’acqua. “Copenaghen – ha commentato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, presente a Ecomondo – dimostra come le città possano diventare più resilienti attraverso l'innovazione, la sostenibilità e il coinvolgimento della comunità. Quello che anima entrambe le nostre realtà è una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti che ci hanno spinto a creare un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi. Sebbene i contesti climatici e geografici siano diversi, i principi fondamentali della resilienza urbana e della gestione sostenibile dell'acqua possono essere adattati reciprocamente. La Puglia, con il suo impegno nella gestione sostenibile dell'acqua, rappresenta un esempio di come queste strategie possano essere adattate e applicate in altri contesti”. Ecomondo 2024 ha confermato il suo ruolo centrale nell’evoluzione della green economy italiana. Con la partecipazione di aziende, istituzioni e associazioni, la fiera ha offerto un importante punto di confronto sulle soluzioni per affrontare le sfide ambientali ed economiche del futuro. La transizione ecologica, infatti, non è solo un obiettivo, ma una realtà in continua evoluzione, dove innovazione e sostenibilità vanno di pari passo.