Rivisitata nei contenuti e arricchita con inedite foto e oggetti della tradizione popolare, sarà visitabile al Museo Civico dal 15 al 31 ottobre
Bari 14 ottobre 2021. La mostra itinerante “La Fontana racconta”, dedicata alla storica colonnina in ghisa che da oltre un secolo popola tutte le piazze dei centri pugliesi, simbolo della conquista dell’acqua in un terra da sempre in lotta con la scarsità di risorse idriche, riparte venerdì 15 ottobre dal Museo Civico di Bari.
La mostra, che si avvale del patrocinio del Comune di Bari e della Regione Puglia, si presenta con nuovi contenuti, nuove foto, nuovi oggetti d’uso domestico e della tradizione popolare, nuove teche e pannelli. Un’iniziativa completamente rivisitata sotto il profilo documentario e ripensata nel segno della sostenibilità, a cominciare dai materiali utilizzati per l’allestimento - curato da Post Factory di Vittorio Palumbo - perfettamente riciclabili.
“La Fontana racconta” si compone di 100 scatti, in parte provenienti dall’archivio dell’Acquedotto Pugliese e in parte realizzati dai numerosi fans della storica colonnina in ghisa. Si potranno ammirare, inoltre, diversi manufatti risalenti al secolo scorso e destinati all’approvvigionamento, al trasporto, al consumo e alla conservazione dell’acqua prima dell’avvento dell’Acquedotto Pugliese: anfore, vasi, recipienti e alcuni oggetti destinati all’igiene personale, provenienti da collezioni private. Diversi pannelli descrittivi aiuteranno a comprendere l’importanza della fontanina pubblica nei centri pugliesi.
“Dopo il successo ottenuto in numerosi comuni della regione, siamo onorati di inaugurare a Bari una nuova tappa della mostra dedicata alla fontanina, simbolo indiscusso dell’Acquedotto Pugliese. Attraverso tanti splendidi scatti fotografici, da quelli più antichi in bianco e nero a quelli più recenti, si racconta una storia che appartiene all’intera comunità pugliese. La storia di un cambiamento epocale, di un popolo che grazie all’avvento dell’acqua pubblica ha raggiunto il benessere, lo sviluppo e il progresso”, dichiara il presidente di Aqp, Domenico Laforgia.
“L’accesso all’acqua è un diritto primario di ogni essere umano ad ogni latitudine - afferma il sindaco Antonio Decaro - e non a caso l’arrivo dell’acqua pubblica nella nostra città, oltre un secolo fa, ha letteralmente cambiato la vita dei baresi, favorendo un netto salto di qualità nelle condizioni igienico-sanitarie collettive e individuali. Emblema di questo passaggio sono proprio le storiche fontane in ghisa, a Bari più note come ‘cape de firre’, un tempo distribuite in tutta la città per garantire l’approvvigionamento dell’acqua e ancora oggi simbolo di prossimità e cura di un luogo. L’allestimento di questa mostra nel nostro Museo civico, scelta per la quale sono grato alla presidenza di AQP, risponde perfettamente alla missione di questo spazio, che è quella di custodire la memoria e raccontare la nostra comune storia in un dialogo costante con la contemporaneità”.
“La Fontana racconta è una mostra importante che omaggia il monumento per eccellenza all’acqua. Le fontane da sempre raccontano l’identità di un territorio attraverso vere e proprie sculture spesso dipinte e incise con segni e memorie grafiche che omaggiano l’acqua; l’iconografia che, partendo da segni primordiali e attraversando l’opera di Duilio Cambellotti - autore del Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari - oggi restituisce una lettura contemporanea dei segni e delle immagini che l’acqua evoca. La fontana, prezioso monumento all’acqua, rappresenta un axis mundi, elemento di congiunzione tra terra e cielo, riporta l’attenzione sul valore assoluto che il tema dell’acqua esprime”, ha sottolineato l’assessora alla cultura Ines Pierucci.
La mostra è un progetto di conservazione della memoria; la celebrazione dell’epopea di un popolo legata alla conquista dell’acqua. L’obiettivo è ribadire la centralità dell’acqua pubblica, promuoverne il valore, quale bene comune, e diffondere la conoscenza dell’Acquedotto che di quel bene è l’attento gestore.
L’esposizione ribadisce il ruolo insostituibile dell’acqua pubblica per il territorio e la sua assoluta sicurezza, garantita da una rete di laboratori, dislocati su tutto il territorio servito, dove la risorsa idrica viene sottoposta a oltre 600mila controlli l’anno. Per non dire delle migliaia di sensori e delle stazioni di disinfezione dislocati sulla rete che consentono il monitoraggio in tempo reale degli indicatori di potabilità, con possibilità di interventi immediati in caso di anomalie.
La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 31 ottobre, da martedì a sabato dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30 e la domenica dalle 9,30 alle 13,30.