Il raccordo tra l’invaso del fortore e del Locone , strategico per l’approvvigionamento idrico del Gargano e della Puglia centrale.
Una interconnessione necessaria e di grande sostegno all'utilizzo e alla distribuzione dell’acqua del Locone sia nel foggiano, previsti 900 l/s (litri di acqua al secondo), sia nel centro della Puglia, con una portata di acqua massima di 1.450 l/s. Da qui la rete, a sua volta, è collegata con la parte più a sud della regione. Questa nuova disponibilità e questa nuova richiesta di acqua potranno essere utilizzate e affrontate con i collegamenti di rete che saranno costruiti. I progetti sono tre ed in fase di approvazione, di verifica ed in fase autorizzativa.
Abbiamo presentato il progetto al Presidente di Confindustria di Bari-BAT, Sergio Fontana, che così si è espresso sul ruolo economico che svolge AQP sul territorio: “L’avvio di quest’opera di miglioramento infrastrutturale da parte dell’Acquedotto Pugliese è una bella notizia, una di quelle notizie che le imprese si aspettano di ricevere in questo momento difficile per poter confidare in una ripresa economica solida e duratura. L’Acquedotto Pugliese anche questa volta gioca un ruolo importante per la Puglia, perché con le sue gare fa da volano alla crescita di un gran numero di imprese locali che hanno un rapporto consolidato con questa società, molte delle quali si trovano nel territorio di Bari e BAT. Investimenti infrastrutturali come quelli di Acquedotto Pugliese, oltre a creare nell'immediato liquidità per le aziende e posti di lavoro, gettano le basi per gli investimenti privati e per un rilancio della competitività del territorio. Questo tipo di interventi è ciò di cui le imprese ora hanno bisogno, perché, a differenza dei sussidi a pioggia, gli investimenti pubblici sono un concreto passo avanti verso un ritorno ad un sistema economico e sociale sano e produttivo”.
Investimenti e lavoro per poter disporre di più acqua in Puglia. Per poterla usare abbiamo bisogno di più reti, di più infrastrutture, specie al Sud.
A Giuseppe De Filippo, Presidente del Consorzio di Bonifica della Capitanata, abbiamo illustrato il progetto di AQP recentemente approvato. Realizzerà l'interconnessione dell’acqua dell’invaso del Fortore-Occhitto con l’invaso del Locone. Una condotta lunga 61 km che collegherà il Nodo Idrico di Foggia alla Vasca di Canosa.
“Che meraviglia! – È stata la sua espressione – potremo disporre di più acqua potabile per usi civili e utilizzare l’acqua del Fortore per le sempre crescenti esigenze agricole del Consorzio che si estende per una superficie di 450.000 ettari di terreno, di cui irrigui solo 150.000.
Il nostro Consorzio di Bonifica ha una consistenza idraulica particolarmente articolata:
- oltre a 55 corsi d'acqua pubblici in manutenzione. La lunghezza sistemata è pari a circa 1.200 km;
- oltre 170 canali di bonifica. La lunghezza sistemata è pari a circa 970 km;
- oltre 70 apparecchiature meccaniche e fluviali;
- oltre 15 polder attrezzati (per 11.000 ha) con 15 idrovore di sollevamento;
- n. 5 acquedotti rurali.
Comprendiamo le esigenze di AQP, perché anche noi, nel Consorzio, siamo chiamati ad agire per dare acqua il più possibile. Per tutto questo, siamo una realtà economica molto viva. Le nostre produzioni irrigate vanno dalle piantagioni di frutta e verdura, a tanti tipi di ortaggi. I pomodori da noi prodotti e messi in scatola realizzano un grande risultato economico finale. Abbiamo otre 6.000 km di condotte, di diverso calibro per la distribuzione irrigua. Abbiamo quattro dighe in gestione e ne prevediamo di nuove. Il mio Consorzio è una splendida anomalia nei tanti consorzi pugliesi, molti commissariati da anni. C’è un’ottima collaborazione con Acquedotto Pugliese.
Siamo consapevoli che l’acqua per gli usi civili ha la precedenza, ma con le opere che state per realizzare, per tutti sarà realizzata una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti. Ci auguriamo presto di realizzare con AQP una grande intesa con la Regione Molise. Le nuove interconnessioni possono solo agevolare il miglior utilizzo dell’acqua per tutto il territorio di nostra competenza.
Fra voi e noi c’è una grande differenza: AQP è una eccellenza riconosciuta. Noi, come Consorzio, siamo un’eccellenza disconosciuta”.
Più acqua per la Puglia. Ne parliamo con il col. Vitantonio Laricchia, meteorologo. Per tanti anni ci ha raccontato con brio del “tempo che fa” nei TG 3 di Puglia.
“Ben venga questa magnifica, grandissima opera nel contesto della Regione Puglia, eseguita da Acquedotto Pugliese, uno dei più importanti di tutta l’Europa. Ha il grande merito di aver “cancellato” la sete in tutta l’Italia meridionale con grandi opere realizzate nel tempo, nel contesto di difficoltà politiche, economiche e strutturali. Scavalcare la Murgia, andare a collegarsi con le regioni Campania e Basilicata e portare acqua alla nostra regione è stato senz'altro e sarà sempre un impegno maggiore. Quest’opera segna una svolta epocale nei progetti che AQP sta affrontando da anni. L’auspicio è che questa nuova opera possa essere di sollievo alla sete delle nostre regioni.
Il discorso ovviamente riguarda anche l’agricoltura. Dobbiamo discernere: l’acqua potabile scarseggia e scarseggerà ancora per tanti anni. Il global warming, il riscaldamento globale, nel tempo, ci porterà sempre più a una riduzione dell’alimentazione dell’acqua negli invasi. Come purtroppo è accaduto quest’anno: abbiamo avuto un inverno che non c’è stato, una stagione che non c’è stata. Quindi, c’è stata poca acqua negli invasi, poco ricarico e, cosa ancora più grave, non c’è stata neve a ridosso degli invasi stessi.
La neve è la cassaforte naturale per l’alimentazione degli invasi. La neve è in montagna, si scioglie goccia per goccia e ci assicura almeno una capienza a livello degli invasi in maniera tale che, per uno due anni non abbiamo problemi siccitosi specialmente nei periodi estivi, quando i turisti si riversano nelle località turistiche delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. I paesi che attualmente sono abitati da 2-3000 persone, arrivano fino a 30.000 abitanti con i problemi e i bisogni che ben immaginiamo. Discorso a parte merita l’agricoltura.
Bisogna discernere l’uso che dobbiamo fare dell’acqua potabile e l’uso della stessa nelle campagne. È un discorso molto più profondo. L’acqua potabile è per gli usi civili, l’agricoltura deve intensificare l’uso delle acque dei depuratori. Sarebbe l’ideale per il fiorire della nostra agricoltura, a maggior ragione oggi con la crisi che c’è stata e con la pandemia che ci ha colpito. Ha dimostrato, specialmente l’agricoltura pugliese di saper reggere il peso di una crisi sottolineata dal fatto che l’economia agricola ha sostenuto il gran peso di una crisi che ci sta avvolgendo, con il mercato che il gran peso di una crisi che ci sta avvolgendo, con il mercato che ha sostenuto il fabbisogno della popolazione per ortaggi, frutta ed altro”. Forti motivazioni per valutare come pervenire ad un incremento di acqua depurata per usi agricoli.
Tornando al progetto, di fatto è come se stessimo per realizzare un nuovo acquedotto che collegherà altri due acquedotti già esistenti: quello del Fortore con l’altro del Locone. Sarà consentito, cioè, il collegamento della Puglia Centrale alla Puglia Garganica.
L’impianto di potabilizzazione del Locone sarà collegato alla rete che porta acqua a Foggia. “Siamo riusciti a tradurre l’idea dei nostri avi in un progetto”, dichiara con soddisfazione Andrea Volpe. “Integriamo gli schemi di approvvigionamento idrico della Puglia Centrale con quelli del Gargano. Siamo partiti da una visione, ora siamo al progetto. Un’opera d’ingegno”. In questo collegamento, lungo quasi 62 km, si trovano elementi di flessibilità gestionale: la possibilità, cioè, di poter utilizzare acqua, in relazione alle necessità presenti in rete, passando da uno schema all'altro. Si provvederà in tal modo a valorizzare la disponibilità della risorsa e inviarla laddove ce ne sarà più bisogno. Una vera e propria interconnessione fra reti. Inoltre, saranno risolte inefficienze di distribuzione del passato presenti in rete. È evidente che si tratta di fattori rilevanti.
Particolare attenzione è stata data alla riduzione dei consumi di energia. Infatti, come ci ha illustrato il Direttore Servizi Tecnici e Manutentivi Antonio de Leo, “la completa realizzazione delle interconnessioni comporterà un’importante riduzione dei consumi energetici stimabile in circa 6.000.000 KWh/ annui. Questi kwh sono pari ad oltre l’1% degli attuali consumi energetici annui di AQP o, per capire la dimensione, sono pari al consumo medio annuo di circa 2.400 famiglie. Questo è il consumo di energia necessario per convogliare verso la Puglia Centrale una portata di 220 l/s (litri di acqua al secondo) dall'acquedotto del Fortore invece che dallo schema Sinni-Pertusillo che utilizza le acque provenienti dagli omonimi invasi della Basilicata. Queste acque oggi bisogna sollevarle. Il salto è di circa 200 mt per superare la Murgia, passare, cioè, da Laterza (Parco del Marchese) verso la Puglia Centro-Meridionale. Ne deriverà un risparmio energetico di circa un milione di euro l’anno ed un beneficio ambientale pari ad una riduzione di circa 2.500 tonnellate di CO2 per anno”.
Una scelta di qualificante sostenibilità ambientale. L’obiettivo dell’opera è unire la Puglia Centrale alla Puglia Garganica. Oggi gli acquedotti sono scollegati, rigidamente indipendenti, con un evidente disequilibrio di disponibilità di acqua. Ogni bacino di utenza è condizionato dalla risorsa idrica di cui dispone a monte. L’unificazione dei due acquedotti sarà un vero beneficio per l’intero sistema idrico regionale. L’acqua delle due dighe andrà a disposizione dell’intero sistema pugliese che, val la pena ricordare, è estremamente esteso e con differenziazioni di approvvigionamento molto spinte fra zone e zone. Oggi, in caso di buona stagione idrica nella diga del Fortore, la mancata interconnessione impedisce l’uso dell’acqua nella Puglia Centrale, dove magari c’è più bisogno. Inoltre, è sempre più necessario prevenire possibili crisi idriche che possono derivare sia da siccità, sia da guasti al sistema. Una mancata interconnessione degli impianti non può essere certamente di supporto e di interscambio all'intera rete. Nell'attuale sistema chiuso è indispensabile prevenire possibili cadute della rete in emergenza. Foggia è sostanzialmente alimentata dall'Occhitto e dal Fortore. Con questi lavori si aggiungerà il Locone. È come se tutto diventerà finalmente parte di uno stesso organismo.
La portata dell’operazione corrisponde a un 20% dell’intero territorio servito da AQP. Si provvederà alla copertura delle esigenze di tutto il Nord della Puglia e di un pezzo centrale della regione. L’altro lavoro altrettanto rilevante riguarda il trasporto dell’acqua da Canosa a Bari. Ad un certo punto la rete si biforca, a destra e a sinistra, verso Foggia e verso Bari. Le nuove tubazioni saranno in acciaio saldato. Il peso delle tubazioni in acciaio al carbonio è di circa 17.900.000 kg. Prevista la realizzazione di manufatti e pozzetti che ospiteranno le apparecchiature necessarie tutte collegate al telecontrollo. Particolarmente significativo il dato relativo all'esecuzione degli attraversamenti che saranno realizzati con tecnologia no dig, in modo cioè poco invasivo e senza scavi.
Sono previsti i seguenti attraversamenti:
- n.1 autostradale (A14);
- n.3 ferroviari;
- n.9 corsi d’acqua e lame;
- n.4 strade statali;
- n.15 strade provinciali.
Particolare cura sarà posta alla salvaguardia delle piante di ulivo e alla loro ripiantumazione. I comuni coinvolti sono: Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia, Cerignola, Orta Nova, Carapelle e Foggia.
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