Se il petrolio ha sempre portato la Basilicata agli onori delle cronache, l'oro blu, ovvero l'acqua, non e da meno e contribuisce a renderla una regione unica tra quelle del Mezzogiorno. Il territorio lucano, infatti, e caratterizzato da una variabilità geomorfologia che ha permesso lo sviluppo di una complessa rete idrografica superficiale e sotterranea. Questo, sia grazie alla presenza della catena appenninica che attraversa il territorio occidentale della regione, sia per i cinque fiumi con foce nel mar Jonio (da est verso ovest Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni), i cui bacini si estendono su circa il 70% del territo rio. Ci sono poi il bacino in Destra del fiume Ofanto, che sfocia nel mar Adriatico e i baci ni del fiume Sele, Noce e Lao con foce nel mar Tirreno. Alcuni fiumi scorrono interamente in territorio lucano come il Basento, l'Agri ed il Cavone, mentre gli altri (Bradano, Sinni, Noce, Lai, Ofanto e Sele) sono condivisi con le regio ni limitrofe: Puglia, Calabria e Campania. Logica conseguenza di questa grande ricchezza di fonti idriche, la nascita dell'Acquedotto Lucano nel 2002 e che attualmente gestisce un'area di 130 comuni, 570.000 abitanti e 289.386 utenti.
Nella genesi dell'utility lucana un ruolo decisivo e stato recitato dall'Acquedotto Pugliese attraverso un rapporto tra Puglia e Basilicata che era stato impostato già alcuni anni prima. E del 1999, infatti, la stipula dell'Accordo di Programma regolato dalla normativa per i trasferimenti idrici fra le due regioni con intese finalizzate a gestire i costi di gestione delle dighe e contribuire alle politiche di intervento sui territori; con un unico obbiettivo comune: assicurare le migliori condizioni di manutenzione di bacini idrografici, di tutela dei corpi idrici e delle aree di salvaguardia.
L'accordo rappresenta uno dei momenti cruciali per la nascita di Acquedotto Lucano, strettamente intrecciato ad Acquedotto Pugliese che, ai tempi, gestiva gran parte delle opere idriche lucane. I lavori iniziano concretamente nel 2004 per completarsi nel 2010 con il passaggio dei potabilizzatori del Camastra e di Montalbano. Ancora oggi il rapporto tra i due enti è solido: Aqp gestisce nel territorio della Basilicata importanti strutture acquedottisti che come il potabilizzatore del Pertusillo, con l'annesso omonimo acquedotto che serve a tra sportare l'acqua verso la Puglia; un tratto dello storico Canale principale che serve a trasferire l'acqua delle sorgenti campane di Caposele e Cassano Irpino. Infine un tratto dell'acquedotto dell'Ofanto attraverso cui si trasporta l'acqua dal potabilizzatore di Conza della Campania.
Un rapporto reciproco fra le due società acquedottistiche dettato da una continua collaborazione su più fronti: Acquedotto Pugliese fornisce in sub-distribuzione ad Acquedotto Lucano acqua potabile per servire importanti aree della Basilicata, come Matera e le aree industriali di Melfi. A sua volta Acquedotto Lucano fornisce acqua per alcuni comuni della Puglia.
L'acqua in Basilicata tra presente e futuro
E nei prossimi anni? Certamente questo passaggio permetterà ad Acquedotto Lucano un salto nel futuro.
L'amministratore unico Giandomenico Marchese fa una retrospettiva: "Con la costituzione della nostra società nel 2002 si è data piena attuazione alla gestione unica del servizio idrico integrato nella Basilicata, sia per far fronte alla forte frammentazione della gestione dello stesso, sia per superare le storiche inefficienze del settore, riscoprendo la idrosolidarietà. Il territorio gestito presenta una particolare conformazione geomorfologica con zone ad alta concentrazione di risorsa idrica e zone, per contra, assolutamente prive; rendendo indispensabile, per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità e accessibile, l'utilizzo di grandi schemi mediante investimenti con risorse regionali, nazionali e comunitarie". Parole che evidenziano come per la Basilicata Acquedotto Lucano, sin dalla sua fondazione,
ha rappresentato una sfida e una strategia di sviluppo. E il futuro e tracciato.
Per migliorare ulteriormente il servizio per gli utenti lucani la strada scelta da Acquedotto Lucano prevede sempre maggiori sinergie tra le utilities del settore per realizzare un sistema idrico che punta ad unire le best practices e promuovere l'efficienza delle gestioni.
Il modo migliore per valorizzare le infrastrutture della regione che comprendono: reti idriche, condotte di acque miste e nere, gruppi sorgentizi, pozzi, impianti di depurazione e di sollevamento idrico e fognario, oltre a due impianti di potabilizzazione.
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