Nel 1705, un prete di Capurso, don Domenico Tanzella, ebbe una visione mentre si trovava in gravissime condizioni di salute: gli apparve la Madonna! Gli promise la guarigione se avesse bevuto l'acqua del pozzo di "S. Maria" della zona "Piscine" ed eretto un Convento dell'Istituto di S. Pietro d'Alcantara. La famiglia del prete corse immediatamente al pozzo; portarono l'acqua all'ammalato che la bevve: don Domenico Tanzella guarì. Il culto della Madonna del Pozzo di Capurso vive ancora oggi e ogni anno, l'ultima domenica del mese di agosto, la citta ospita la festa patronale in suo onore.
Le origini del legame tra acqua e donna
Il legame tra acqua e donna e un legame che prende vita migliaia di anni fa, a partire dalla mitologia greca.
Eraclito scriveva: "Dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima... e dolce, salata, salmastra, e luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggia, e piacere e paura, nemica ed amica, e confine ed infinito, e cambiamento e immutabilità, ricordo ed oblio". In questi versi del filosofo greco in molti hanno visto un parallelismo con la donna.
L'acqua è capace di cambiare forma e adattarsi alle circostanze; proprio come fa una donna in gravi danza che, alla fine di un viaggio di 9 mesi in cui ha cambiato il suo aspetto, giunge nel suo mare, rappresentato con una forte suggestione simbolica, dalla nascita del bambino.
Il murale di Hula a Porto Cesareo
A Porto Cesareo (LE), precisamente sulla spiaggia di Punta Prosciutto, il writer hawaiano Hula, ha realizzato un meraviglioso disegno su un
vecchio muro che e stato ribattezzato 'la bella addormentata di Porto Cesareo'. Il murale rappresenta il volto di una donna che poggia la sua guancia sul mare cristallino della costa salentina.
Molti lavori di Hula si basano sul le game imprescindibile tra uomo e natura e, in particolare, tra donna e acqua.
Le donne dell'acqua nella mitologia e nella storia
Ai tempi dell'antica Grecia, Igea, figlia di Esculapio, il dio della medicina, era la dea della salute. Igea era raffigurata con un calice colmo d'acqua mentre dissetava un serpente, simbolo della farmacologia.
Nella mitologia babilonese, invece, Ishtar, dea dell'amore e della guerra, nasce direttamente dalle acque; nella mano destra ha una coppa, simbolo di gioia e abbondanza perchè contiene il nettare della Vita. Nella sinistra un loto, fiore che nasce sott'acqua ma che diventa di purezza ineguagliabile una volta sbocciato.
La storia della mitologia è piena di personificazioni femminili legate all'acqua: le Sirene, meta donne meta pesce, le Ninfe, padrone delle sorgenti, le Nereidi, ninfe marine figlie di Nereo e della Oceanina Doride e abitanti del mare.
le Nereidi, ninfe marine figlie di Nereo e della Oceanina Doride e abitanti del mare.
Dalla mitologia si passa alla storia, con Ippazia. La donna, una delle più famose ed importanti scienziate della sua epoca, disegnò e inventò strumenti scientifici, tra cui un astrolabio piatto per misurare il livello dell'acqua, un apparato per distillare e un idrometro di ottone per determinare la densità dei liquidi.
Donne e acqua, dunque, hanno un legame molto stretto che parte dalla mitologia e arriva oggi nelle sale del potere, del business, dell'imprenditoria, della scienza.
Le donne in Acquedotto Pugliese
"Sono in acquedotto dal 1989, quando con un concorso pubblico sono entrata come biologa in un impianto di potabilizzazione". Racconta così i suoi inizi in Acquedotto Pugliese il coordinatore industriale di AQP, Francesca Portincasa: "Ovviamente non è stato un percorso facile. Nel 2005 sono diventata direttore di tutti i laboratori di AQP, prima donna a ricoprire il ruoto di responsabile territoriale. Poi nel 2016 la prima donna nella storia di Acquedotto Pugliese a ricoprire il ruolo di direttore operativo e direttore di Reti e impianti".
Tra i vari meriti, ha anche quello di aver inserito donne in alcuni profili di grande rilievo: "Molte scelte, devo rivendicarle, sono anche un po' mie. Abbiamo donne che sono a capo di strutture operative esclusivamente maschili; quindi donne che coordinano 60-70 uomini normalmente abituati ad avere superiori gerarchici uomini. L'evoluzione più importante per me e vedere che c'è un trattamento alla pari, di rispetto innanzitutto. Non si pensa neanche di sottrarsi al lavoro o alla responsabilità perché il capo è una donna. C'é un'integrazione e un rispetto di genere che in azienda sta maturando anche abbastanza rapidamente. La strada è lunga, certo; non e facile, ma possiamo dirci relativamente soddisfatti".
Carmen Fiorella, consigliera del CdA di Acquedotto Pugliese: "Le leadership femminili sono state maggiormente ostacolate ai vertici delle imprese. In controtendenza, nel board della nostra Azienda c'è un elevato riconoscimento. Essere donna non e mai stato un limite e riconosco il merito ad AQP, dove, insieme a Floriana Gallucci, donna di alta professionalità, portiamo il nostro know-how, le nostre abilita, perché ciò che conta sono le competenze, le capacità relazionali e il problem solving. L'atteggiamento di apertura mentale dipende dalla personalità e non dal genere. Questa cultura organizzativa ha portato ad oggi un processo decisionale più smart, ha contribuito ad elevare i profitti e ad alimentare l'innovazione".
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