In Puglia 14 Bandiere Blu, grazie a scelte di sviluppo sostenibile e agli investimenti realizzati per la depurazione
Le due nuove località pugliesi che si fregiano delle Bandiere Blu, Isole Tremiti e Melendugno (Le), aggiungendosi alle altre dodici, sono un bel riconoscimento all'operato della Regione Puglia, dell’Ente Parco Nazionale del Gargano e delle Amministrazioni Comunali dei paesi costieri, grazie alle scelte fatte in difesa dell’ecosistema marino.
Acquedotto Pugliese, con le sue scelte ambientali, ha concorso pienamente a questo successo. Ha operato in difesa delle acque di balneazione, attraverso un’oculata gestione ambientale di quei territori, che hanno risposto alle richieste che l’Organizzazione Internazionale FEE (Foundation for Environmental Education) adotta, fissando criteri rigidi e stringenti per assegnare il prestigioso riconoscimento. Premio che non valuta solo le spiagge, ma anche i criteri di gestione sostenibile del territorio, con particolare riferimento, tra le altre voci, alla depurazione delle acque reflue.
“Non può non rallegrarmi la notizia che la Puglia è stata insignita quest’anno di ulteriori due Bandiere Blu”, dichiara Marina Lalli, responsabile nazionale del Settore Turismo di Confindustria. “Sale in posizione nazionale fra le regioni più virtuose che si sono impegnate sul territorio per superare i parametri stringenti previsti dalla singolare competizione. Il turismo si avvarrà del risultato e mieterà nuovi successi, pur in un momento molto delicato come quello che viviamo, a causa dell’emergenza sanitaria. È evidente che il risultato è da ascrivere anche al consistente e mirato impegno di Acquedotto Pugliese per gli interventi fatti sull'intera rete di depuratori della regione. La qualità delle acque della lunga costa ha bisogno di un impegno notevole che oggi ci consente di esprimere soddisfazione per il riconoscimento conseguito.”
Il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, il prof. Pasquale Pazienza, così esprime la sua soddisfazione: “Le bandiere blu assegnate per la prima volta alla Cala delle Arene delle Isole Tremiti e per il tredicesimo anno a diverse spiagge di Peschici, rappresentano un’iniezione di ottimismo per il turismo che in questo anno tragico deve necessariamente ripartire. Si tratta di un marchio di qualità ambientale che premia l’impegno delle amministrazioni nell'aver organizzato una serie di infrastrutture materiali e immateriali per assicurare i migliori standards prestazionali attraverso cui realizzare un impatto ambientale sempre minore. Ai fini della valutazione che ha visto premiati i due comuni del nostro Parco, l’eccellente qualità delle acque di balneazione è considerata il criterio imperativo tra gli altri aspetti oggetto di valutazione. In considerazione della rilevanza di questo parametro un plauso va anche fatto all'Acquedotto Pugliese per il crescente impegno posto sul tema della depurazione delle acque reflue, inserito in un vasto programma di interventi sui depuratori gestiti e dislocati su tutto il territorio regionale”.
AQP, quindi, protagonista di questo entusiasmante successo. Le Bandiere Blu, per i turisti che sempre più numerosi giungono nella nostra regione, sono una garanzia di qualità ambientale e di sviluppo sostenibile. C’è da augurarsi che le difficoltà causate dall'emergenza sanitaria non rallentino quel processo virtuoso che ha visto la Puglia riconosciuta anche a livello internazionale come una delle mete turistiche più belle e ambite al mondo.
Ma, per tantissimi, le Isole Tremiti sono legate alla poesia, alla bellezza della natura, della mitologia, della storia e del canto di Lucio Dalla che proprio nella verdissima San Domino amava ritirarsi per creare canzoni memorabili. Tra le sue più belle "4 marzo 1943" e "Com'è profondo il mare" raccontano della sua infanzia, orfano di padre e della giovanissima mamma che lo partorì a sedici anni, “mi aspettò come un dono d’amore, fino dal primo mese”, “stretto al petto che sapeva, sapeva di mare / giocava a far la donna, col bambino da fasciare”. Ma il mare torna nelle canzoni di Lucio Dalla come “dramma collettivo” Com'è profondo il mare: “Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi, al dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrare cattivo”.
Non ci ha forse spinti nel suo essere “profondo” proprio questo virus che ci ha sconvolti e aiutati a capire che la natura, il mare, si aspettano da noi uomini di essere amati e rispettati? Le Tremiti sono un pugno di pietre lanciate a caso in mare dal re di Argo dal Gargano. Ma la leggenda narra e le chiama Diomedee. Diomede, eroico personaggio mitologico che Omero racconta in fuga, per mare, dalla Tracia per una vendetta d’amore di Venere, qui approdò. Ogni angolo di questo affascinante arcipelago è come se rispecchiasse il verde intenso del promontorio del Gargano, ricco di grotte bianche, di spiagge, di angoli di mare irraggiungibili e di natura incontaminata. Dove il mare, infaticabile, aiutato dal vento, continua a scavare grotte marine di rara bellezza. Le Tremiti puoi solo scoprirle e ammirarle se le giri in barca e scendi a visitare quello che l’uomo nel tempo ha saputo costruire, specie nelle isole di San Nicola e San Domino. Abazia, castello, mura di protezione, torrioni, piazze, vicoli fino alla tomba di Diomede che la tradizione vuole lì sepolto. “Tu non mi basti mai / davvero / non mi basti mai / io io / io ci provo sai, / non mi dimenticare mai. Lucio Dalla”. Non è possibile. Mattonelle disseminate nell'isola. Messaggi indimenticabili. Dalla mitologia alla realtà dei vincoli, alle prescrizioni, ai requisiti da rispettare per conquistare l'ambìto riconoscimento della Bandiera Blu.
Lo stesso dicasi per Melendugno, nel Salento, ricco di arte e di storia, centro turistico sempre più conosciuto e apprezzato dai turisti. Questa distesa di mare bianco, turchese, verde smeraldo, indaco, celeste, così trasparente, racchiuso fra faraglioni e grotte, aperto, con una sabbia bianca ricoperta di sole, circondato da riserve naturali e antiche torri di avvistamento per difendersi dalle navi turche che arrivavano dal vicino Oriente. Siamo a nord di Otranto. Siamo in Terra d’Otranto, terra di cruenti battaglie e di invasioni delle truppe ottomane di Maometto. Oggi Melendugno è isola naturalistica. Con la tecnologia della fitodepurazione fa uso della capacità depurativa naturale degli ecosistemi. È raggiante per la gioia il sindaco Marco Potì. “Per Melendugno e le sue marine è un ritorno. Questo riconoscimento lo avevamo in maniera ininterrotta dal 2010. Il 2019 si è interrotto per alcuni dati sulla raccolta differenziata. È una riconquista e siamo ancora più soddisfatti e orgogliosi. Una grandissima iniezione di fiducia in un periodo così buio e drammatico per l’intera Nazione e in particolare per le località turistiche. La prossima stagione balneare è tutta da inventare. Amo dire che possiamo vederla un po’ più blu e meno nera, con questi riconoscimenti. Da oltre dieci anni, oltre le Bandiere Blu, le 5 Vele di Legambiente, la Bandiera dei Pediatri Italiani, perché le nostre spiagge sono a misura dei bambini, un’altra caratteristica e riconoscimento delle nostre marine: sabbia borotalco e acque cristalline. Dati ARPA PUGLIA: tutti zero i parametri che potrebbero far diminuire la qualità delle nostre acque. E questo grazie alla fitodepurazione che gestisce Acquedotto Pugliese, il trattamento dei reflui delle nostre fogne (oltre ai centri di Melendugno, Martignano e Calimera e le località turistiche per il 90% coperte da rete fognaria) gestite nell'impianto consortile di San Foca che come recapito finale non ha né la falda, né il mare, ma i laghetti di fitodepurazione. Questo è uno dei motivi che ci vede costantemente premiati anche a livello nazionale, grazie anche alla puntuale assistenza dei tecnici di AQP. Acque di balneazione, riutilizzo dei reflui, le spiagge per i bambini e attrezzate per i disabili. Famosa in tutta Italia la spiaggia di San Foca destinata ai malati di SLA e alle persone con altre disabilità motorie. Da cinque anni siamo uno degli esempi positivi d’Italia. Una valida alternativa ai sistemi di depurazione tradizionali. Notevoli sono i vantaggi dal punto di vista economico ed ambientale. L’impianto sorge in una zona umida di particolare valore naturalistico. Occupa una superficie di otto ettari di cui cinque occupati dai bacini di lagunaggio. Un’area naturale che evidentemente intercetta i flussi migratori dell’avifauna, che utilizza e nidifica spontaneamente in questa oasi naturalistica incontaminata. Abbiamo la mobilità sostenibile, il trasporto lungo la costa con pulmini elettrici e tante altre qualificatissime attività. Abbiamo un buon rapporto con AQP. Stiamo cercando di coprire al 100% di rete fognaria tutte le località marine. Località a nord e a sud dell’abitato che ho chiesto all’AIP e ad AQP di includere nel piano degli investimenti. Massima collaborazione con la sezione locale di AQP per quanto riguarda la manutenzione: i suoi tecnici intervengono sempre in maniera repentina. La nostra è una pratica di gestione dei reflui esemplare. Un problema, lo smaltimento dei reflui, diventa un valore aggiunto. Con i laghetti abbiamo ricreato ambienti naturali. Era una palude, prosciugata. Con questi laghetti c’è una flora rigogliosa che ha creato un habitat naturale per i volatili di passaggio. Lo usano per nidificare. Da punto critico, ne abbiamo fatto un punto a favore, grazie ad AQP. Le bandiere riconoscono le buone pratiche di gestione del territorio, insieme alla raccolta differenziata spinta, porta a porta: siamo al 75-78%. Ambiente e turismo vanno a braccetto. La linea di sviluppo la segnano le Bandiere. Siamo la località turistica con sempre maggior numero di presenze.”
L’impianto è meta di visite delle scolaresche e dei cittadini. Si compone di sei vasche in successione e comunicanti, nelle quali le acque reflue derivate dal depuratore, sono depurate naturalmente, grazie anche ad una fitta vegetazione palustre. “Questo impianto è il risultato di una forte sinergia fra amministratori, operatori turistici e Acquedotto Pugliese.” Ci ha dichiarato con piacere Ylenia Sambati, operatore turistico leccese, Yltour, molto apprezzato anche a livello internazionale. “Il lavoro fatto da tanti anni per mantenere ai livelli più alti le meravigliose spiagge e i borghi antichi del Salento, veri scrigni d’arte diffusa, oggi è nuovamente premiato, riconosciuto. I turisti sanno apprezzare la qualità dei servizi e la tutela del territorio. Noi operatori turistici ci impegniamo a farli scoprire, a renderli sempre più accoglienti, vivibili. Gli amministratori e Acquedotto Pugliese hanno trasformato un impianto di depurazione in un luogo naturalistico apprezzato e visitato tutto l’anno da scolaresche e turisti. È una zona spettacolare, è un’oasi di benessere, di natura. Noi salentini siamo follemente innamorati di quella parte di Salento, veramente splendida. È la parte lite style del nostro territorio. Ti scioglie il cuore. È meravigliosa per l’equilibrio che la natura e l’uomo sono riusciti a mantenere. L’intervento di AQP con la fitodepurazione ne è valido esempio. Connubio perfetto fra macchia verde, questa sabbia color borotalco, come la chiamiamo noi perché è talmente sottile e delicata. E poi il colore del mare che cambia con la luce del sole. E questi bacini naturali che ospitano specie migratorie molto rare che incontriamo spesso quando andiamo a cavallo. Aironi che ti danno l’impressione di stare in un sogno. Questa è la parte onirica del nostro territorio. La parte del Salento che non ti aspetti e che è a due passi da casa tua.”
A Melendugno c’è il più grande impianto di fitodepurazione d’Italia, tra i primi d’Europa per grandezza e capacità di portate di reflui civili. Un’esperienza pilota nel campo della gestione delle acque in Puglia, un ecosistema equilibrato.
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